CON IL DISEGNO DI LEGGE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SI APRONO SCENARI INEDITI PER L’EDILIZIA

L’approvazione del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale da parte del Consiglio dei Ministri italiano apre una nuova fase normativa e operativa per tutti i settori produttivi, compreso quello dell’edilizia, storicamente più restio all’adozione rapida delle tecnologie digitali. Ma oggi, con l’avvento di sistemi intelligenti sempre più integrati nella progettazione, nel controllo e nella gestione dei cantieri, anche il comparto delle costruzioni si trova al centro di un’evoluzione senza precedenti, chiamato a confrontarsi con sfide e responsabilità nuove.

Anche il settore delle costruzioni si confronta con nuovi obblighi normativi dettati dal progredire della digitalizzazione e automazione

Il disegno di legge prevede un quadro normativo che mira a coniugare innovazione e tutela, riconoscendo l’impatto trasversale dell’intelligenza artificiale in settori strategici, compresa l’edilizia. La progressiva diffusione di strumenti come i sistemi di monitoraggio automatici, i sensori intelligenti, i droni per l’analisi strutturale e i software predittivi per la manutenzione richiederà, nei prossimi mesi, l’adeguamento delle imprese edili a nuovi obblighi di trasparenza, tracciabilità e controllo dei sistemi IA utilizzati nei cantieri.

Questo comporta non solo l’adozione di tecnologie certificate e il rispetto delle linee guida europee, ma anche l’implementazione di politiche aziendali in grado di valutare l’impatto dell’automazione sui processi produttivi e sulla sicurezza dei lavoratori.

Una legge-quadro per governare l’impatto dell’IA nei settori strategici

Il provvedimento italiano si inserisce nel solco tracciato dal Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), approvato nel 2024, e punta a regolare lo sviluppo, la diffusione e l’utilizzo dell’IA in modo da garantire il rispetto dei diritti fondamentali, della privacy e della sicurezza. In ambito edile, questo significa definire le modalità con cui gli algoritmi possono essere impiegati per supportare – e non sostituire – le decisioni umane nelle fasi progettuali, gestionali e operative.

I sistemi ad alto rischio, come quelli utilizzati per valutazioni strutturali, monitoraggi ambientali o previsione del rischio sismico, dovranno essere conformi a criteri di affidabilità, supervisione umana e trasparenza. Un cambiamento che impone agli operatori del settore edile – progettisti, direttori dei lavori, responsabili della sicurezza – un aggiornamento costante delle competenze.

Intelligenza artificiale nell’edilizia: digitalizzazione, sicurezza e controllo di qualità

L’intelligenza artificiale si sta rivelando uno strumento di grande valore nella gestione della sicurezza in cantiere: dai sistemi di visione artificiale per rilevare l’uso improprio dei DPI, ai sensori predittivi per individuare cedimenti strutturali, fino ai software capaci di analizzare in tempo reale il rispetto delle normative antinfortunistiche.

Ma l’adozione di questi strumenti deve avvenire all’interno di un quadro organizzativo consapevole, che tenga conto non solo delle potenzialità tecniche, ma anche dei limiti e delle implicazioni etiche e giuridiche. La digitalizzazione dell’edilizia non può tradursi in una deresponsabilizzazione dell’uomo, né in una delega cieca all’algoritmo. Al contrario, deve affermare una nuova centralità della competenza tecnica, supportata ma non sostituita dalla tecnologia.

Profili di responsabilità, trasparenza e rischi di delega tecnologica

Uno dei nodi centrali introdotti dal disegno di legge riguarda la distribuzione della responsabilità nei casi in cui l’IA venga utilizzata in contesti operativi critici, come quelli tipici del cantiere. Se un sistema predittivo fallisce nella segnalazione di un rischio imminente, o se un algoritmo suggerisce scelte progettuali rivelatesi poi inadeguate, chi è chiamato a rispondere?

Il legislatore chiarisce che la responsabilità resta in capo al decisore umano – datore di lavoro, progettista, direttore dei lavori – che ha il dovere di valutare l’affidabilità dei sistemi, garantirne il corretto impiego e mantenere una vigilanza attiva. Questo comporta l’obbligo per le imprese di dotarsi non solo di tecnologie certificate, ma anche di protocolli documentati per l’utilizzo e la verifica degli strumenti IA. La trasparenza e la tracciabilità delle decisioni algoritmiche diventano quindi requisiti essenziali per evitare situazioni di “delega in bianco” alla macchina.

 

Conclusioni: verso una nuova cultura della sicurezza digitale

Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale rappresenta una svolta necessaria per un comparto, come quello delle costruzioni, in cui innovazione e rischio convivono quotidianamente. Le tecnologie intelligenti possono diventare alleati preziosi per migliorare la sicurezza, l’efficienza e la qualità, ma solo se inserite in una visione sistemica, consapevole e multidisciplinare.

L’edilizia del futuro sarà sempre più connessa, digitalizzata e automatizzata. Ma questo non potrà mai sostituire il ruolo critico del fattore umano nella valutazione dei rischi, nella presa di decisioni e nella tutela delle persone. La vera sfida è allora coniugare l’intelligenza artificiale con l’intelligenza professionale, per costruire ambienti di lavoro più sicuri, più resilienti e più giusti.