Il tema della delega di funzioni da parte del datore di lavoro è da sempre uno degli argomenti più discussi e delicati nell’ambito della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, quando si verifica un infortunio, l’efficacia della delega può diventare decisiva nell’individuare responsabilità e attribuzioni di colpa. Ma cosa accade davvero quando un datore di lavoro ha conferito correttamente delle funzioni a terzi? È sufficiente una delega per sollevarsi da ogni responsabilità? La giurisprudenza offre risposte importanti.
I requisiti di una delega valida ed efficace
Affinché la delega possa ritenersi valida sul piano giuridico e realmente esimente per il datore di lavoro, devono essere rispettati alcuni requisiti chiave, stabiliti da tempo dalla Corte di Cassazione e richiamati più volte anche dalla prassi ispettiva e dottrina tecnico-giuridica.
La delega deve essere formale, ovvero redatta per iscritto, chiara nella definizione delle funzioni trasferite e accettata espressamente dal delegato. Deve essere inoltre specifica, ossia riferita a compiti ben determinati e non generici, e conferita a persona in possesso delle necessarie competenze tecniche e poteri decisionali e di spesa per esercitare in autonomia le funzioni delegate. Infine, il datore deve aver svolto un’adeguata attività di vigilanza sull’operato del delegato, anche se questa non significa un controllo continuo o sostitutivo, ma piuttosto un’attività di verifica periodica e compatibile con la struttura organizzativa.
Il precedente della Cassazione penale n. 22628/2022
Un esempio concreto che ha fatto giurisprudenza è rappresentato dalla sentenza della Cassazione penale, Sez. IV, n. 22628 del 13 aprile 2022. Il caso riguarda un infortunio sul lavoro in cui è stata esclusa la responsabilità del datore di lavoro, proprio perché quest’ultimo aveva conferito un incarico specifico a una società esterna, esperta nel settore della sicurezza.
Nel dettaglio, la delega comprendeva anche la valutazione e scelta dei dispositivi di protezione individuale (DPI), tra cui i guanti poi risultati inadeguati nel contesto dell’infortunio. Tuttavia, proprio la presenza di un affidamento formale e consapevole a una società specializzata ha portato la Corte ad affermare l’assenza di colpa da parte del datore di lavoro. Il giudice ha riconosciuto che il datore si era avvalso, in modo corretto e documentato, di un soggetto qualificato per gestire uno degli aspetti più tecnici e complessi della prevenzione: l’individuazione delle misure di protezione adeguate.
La rilevanza della scelta di consulenti qualificati
Questo caso conferma un principio che sta assumendo crescente rilevanza nella prassi e nelle aule di tribunale: la scelta consapevole di professionisti qualificati per la gestione della sicurezza può rappresentare un fattore determinante per escludere responsabilità del datore di lavoro, laddove si dimostri che l’affidamento è avvenuto in modo formale, mirato e coerente con le esigenze dell’organizzazione.
In un contesto normativo che richiede al datore di lavoro di “fare tutto quanto è nelle sue possibilità” per prevenire gli infortuni, il ricorso a competenze esterne specializzate può essere la risposta più efficace, soprattutto per le imprese che non dispongono internamente di risorse adeguate a coprire l’intero spettro delle problematiche della sicurezza.
Conclusioni
La delega di funzioni, se redatta in modo corretto e affidata a soggetti competenti, può essere uno strumento prezioso per migliorare l’efficienza dell’organizzazione e per garantire una gestione tecnica adeguata dei rischi, senza però abdicare al dovere generale di vigilanza.
La sentenza del 2022 rappresenta un precedente rilevante per tutte le aziende che scelgono di affidarsi a consulenti esterni: la chiave sta nella qualità della delega, nella chiarezza delle attribuzioni e nella scelta oculata dei partner. Laddove questi elementi siano dimostrabili e ben documentati, anche in caso di infortunio sarà possibile tutelare la posizione del datore di lavoro, evitando automatismi di responsabilità non supportati da una reale colpa.
La sfida è quindi duplice: da un lato, rafforzare l’organizzazione aziendale con professionalità competenti; dall’altro, mantenere sempre alta l’attenzione sul rispetto delle procedure, sulla formazione e sulla cultura della sicurezza. Solo così, la delega diventa non solo un atto giuridico, ma anche un’opportunità concreta di prevenzione efficace.

