Bentrovati cari amici
Questo è il secondo anno della guerra che combattiamo. Voglio riflettere con voi sulla Speranza
Splende ancora (Santo Parisi)
C’è un albero addobbato in casa mia,
scintillante di luci e di colori
Ma c’è tanto, tanto buio fuori:
sofferenze, dolori…
dolori a non finire.
Ma nella notte fredda
splende ancora,
dopo due millenni,
o mio Signore,
una cometa sulla tua capanna:
una cometa che alla Pace invita,
una cometa che verso te ci guida
Ho voluto prendere spunto dalla poesia di Santo Parisi perché si abbina di più al Natale che ci stiamo accingendo a vivere. È il secondo Natale che viviamo con le restrizioni, con regole decise per ridurre gli assembramenti, tanto cari a noi italiani soprattutto in periodo di festa.
Continua la guerra, forse la Terza Guerra Mondiale, contro il virus del Covid. Continua la guerra contro un avversario che cambia le sue armi anche se non cambia strategia.
Allora dopo quasi due anni di battaglie, un piccolo barlume di speranza ci illumina, ci fa pensare che stia per finire. Un ultimo sforzo, pochi mesi ancora, speriamo, di battaglie su tutti i fronti
Nonostante i tanti difetti tipici di noi italiani, stiamo affrontando con coraggio la sfida che ci si è parata davanti. Non la volevamo accettare, non volevamo esserne coinvolti, ma stiamo facendo comunque del nostro meglio.
Ancora molti valorosi soldati sono stati presi (44585 positivi nella giornata del 23 dicembre), ma dobbiamo contare anche i 168 caduti solo nella giornata di ieri. Non ce l’hanno fatta, pace all’anima loro, ma soprattutto spero che le loro famiglie trovino un po’ di conforto nonostante in questi giorni sia davvero difficile festeggiare, con il dolore nel cuore.
Qualcuno potrebbe dire “solo 168”, “nel 2020 erano 553”, “allora era vera emergenza”. Io dico che anche solo 1 di noi che muore, soprattutto in giorni come questi, lascia una sofferenza nel cuore delle famiglie che dovrebbe impegnare ognuno di noi per impedire che succeda ad altri
Per me è difficile riprendere la vita quotidiana “tornando alla normalità” dopo le esperienze di questi due anni. Troppe cose sono successe, troppe discussioni, troppi “caduti” che forse potevano essere evitati
E tu cosa pensi di questo Natale? Quali speranze ti hanno portato nel momento esatto in cui stai leggendo questo articolo?
Oggi per me è Natale, perché nonostante questa guerra lo passerò con la mia famiglia, nello stile di “pochi ma buoni”.
Un pensiero va anche ai nostri imprenditori, di ogni settore e dimensione. La strada da percorrere è ancora disseminata di mine e non sarà facile schivarle tutte.
Capisco come vi sentite, la stanchezza che avete a causa delle decisioni difficili che dovete prendere tutti i giorni. Nell’incertezza di portare avanti un’attività, garantire lo stipendio ai vostri collaboratori, con un mercato in continuo cambiamento, … Una responsabilità che avete sulle spalle, che pesa e sapete di non poter trasferire a nessun altro.
Vi dico soltanto questo: i grandi uomini si forgiano nel fuoco, ma ricordate non siete soli
Per il momento vi saluto, vi abbraccio e vi auguro Buon divertimento