INAIL pubblica il terzo volume delle “Schede di rischio sul sovraccarico biomeccanico degli arti superiori” nella piccola industria, artigianato e agricoltura: si affianca alle schede contenute nei volumi del 2012 e 2014 per consolidare l’uniformità di approccio metodologico nella valutazione di questi rischi specifici a livello nazionale.
La monografia è frutto del lavoro congiunto di 15 professionisti e di nove Direzioni regionali Inail.
Le Schede di Rischio sul sovraccarico biomeccanico sono relative a lavorazioni specifiche delle piccole e piccolissime imprese. Oltre alla valutazione mediante check list OCRA dei compiti e degli scenari lavorativi, riportano anche alcuni possibili interventi di prevenzione e protezione, di semplice attuazione, e le indicazioni tratte dalle norme e pubblicazioni tecniche aggiornate, per facilitare la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico, mediante suggerimenti e chiarimenti.
Spiega INAIL che i risultati valutativi stimati sono riferibili alle specifiche caratteristiche descritte per ciascun compito; pertanto, per un corretto utilizzo dei dati illustrati nelle schede, sarà necessario tener conto delle specificità di ogni singola realtà lavorativa.
Sovraccarico Biomeccanico: i metodi di valutazione del rischio INAIL
Il metodo valutativo applicato e raccontato nella Monografia è la check list OCRA che, oltre ad essere validato a livello internazionale , ha il merito di considerare tutti i fattori correlabili al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori evidenziati dalla letteratura di settore.
Check list OCRA e riconoscimenti ISSA
Le 60 schede raccolte nascono dalla valutazione del gruppo di lavoro, spiega Elena Guerrera, coordinatrice del progetto: una “buona pratica” che ha ottenuto il riconoscimento di merito al concorso buone pratiche per le eccellenze nell’amministrazione della sicurezza sociale indetto dall’Issa nel maggio 2022″ e questo conferma la validità della metodologia che ci ha consentito di ottenere valutazioni del rischio il più oggettive possibili”.
Sovraccarico biomeccanico: i volumi 2012 e 2014
A differenza dei volumi precedenti nelle schede del Terzo volume sono state inoltre inserite indicazioni tratte dalle norme e dalle pubblicazioni tecniche, che facilitano la valutazione di alcuni fattori di rischio e/o danno suggerimenti per una più adeguata valutazione del rischio.
I due volumi “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, pubblicati nel 2012 e nel 2014, valutano 160 differenti compiti lavorativi, presentati in altrettante schede e rappresentano, nelle intenzioni degli Autori, un supporto per coloro che operano nel campo della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori ed in parti colare sono responsabili o comunque coinvolti nei processi di analisi e gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.
Per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico INAIL ha predisposto l’applicativo “Sovraccarico biomeccanico arti superiori”, pubblicato nei servizi online dell’Istituto all’indirizzo https://www.inail.it/app/sbas/#/, elaborato dal gruppo di lavoro “Realizzazione di un percorso di aggiornamento continuo sulla valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”.
L’applicativo è strutturato in quattro sezioni che guidano verso l’individuazione dei fattori di rischio e le opportune misure di prevenzione per i vari compiti analizzati.
I rischi nella movimentazione manuale dei carichi: come prevenirli e proteggere i lavoratori
La Movimentazione Manuale dei Carichi si riferisce a tutte quelle operazioni di trasporto, sollevamento o di sostegno di un carico, ad opera di uno o più lavoratori, che possono comportare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico. Analizziamo la corretta Movimentazione Manuale dei Carichi e le misure di prevenzione per ridurre i rischi.
Cosa si intende per Movimentazione Manuale dei Carichi nel D.Lgs. 81/08?
Quali sono i rischi nella MMC?
Nelle numerose attività lavorative in cui si ricorre alla forza manuale sono di frequente riscontrati problemi alla colonna vertebrale. I rischi maggiori sono dovuti alle sollecitazioni intense, improvvise e ripetitive dei carichi da movimentare, nonché dall’entità del loro peso.
Possibili disturbi e patologie
Schiacciamenti delle mani o dei piedi dovuti alla caduta od oscillazione del carico. Patologie da sovraccarico biomeccanico: in particolare patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari, nella zona dorso-lombare, a carico delle strutture ossee, muscolari, nervose e vascolari, causate da un’errata impostazione del tronco durante il sollevamento o da un carico eccessivamente pesante.
Le misure di prevenzione per ridurre il rischio
Si sottopongono i lavoratori alla sorveglianza sanitaria, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio. Come va effettuata la movimentazione dei carichi?
- Il sollevamento e/o la deposizione dei carichi va effettuata con la schiena eretta e nella posizione accovacciata, senza compiere movimenti bruschi o strattoni.
- Il carico da movimentare deve trovarsi vicino all’operatore, evitandogli in tal modo di spingersi eccessivamente in avanti con il tronco e flettere conseguentemente la spina dorsale.
- utilizzare i mezzi individuali di protezione, in particolare protezioni lombari che ristabiliscono l’allineamento della spina dorsale e mantengono uniforme la compressione tra i dischi della schiena.
MMC e sorveglianza sanitaria
Sulla base della valutazione del rischio, per gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi è prevista la sorveglianza sanitaria a cura del Medico Competente.
Movimentazione manuale e limiti dei carichi
I limiti di peso raccomandati per il sollevamento, l’abbassamento e il trasporto manuale (tenuto conto della intensità, della frequenza e della durata del compito lavorativo) sono di 25 Kg per gli uomini e 20 kg per le donne, come indicato nella norma UNI ISO 11228-1:2022, in vigore dal 24/03/2022.
La norma tecnica si applica alla movimentazione manuale di oggetti con massa di 3 kg o più e a una velocità di cammino moderata, cioè compresa tra 0,5 m/s e 1,0 m/s, lungo una superficie orizzontale.
Per la movimentazione manuale di persone, effettuata da un operatore socio sanitario, il riferimento tecnico da seguire è lo standard ISO/TR 12296.
Conclusioni
Insomma se guardiamo bene, la movimentazione manuale dei carichi come qui descritta è parte integrante di tante attività produttive, ma anche di svolgimento di servizi (pulizie, uffici, assistenza domiciliare, …). Infatti è il primo fattore di rischio in Europa per numero di lavoratori coinvolti
Come diceva una pubblicità degli anni 80: se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide
Ai posteri l’ardua sentenza